Il ministero della salute Italiano e l'EFSA Agenzia Europea per la sicurezza alimentare hanno attribuito alcune funzioni alla pianta in oggetto.

Tali funzioni sono ritenute scientificamente dimostrate e sicure per il consumatore. La pianta in oggeto è inoltre riconosciuta sicura per l'utilizzo negli integratori alimentari.

Esistono altri usi tradizionali e dedotti dall'esperienza popolare. Questi possono non essere considerai scientificamente dimostrati e pertanto non sono ufficilmente riconosciuti.

Liquirizia - Glycyrrhiza glabra

Usi e propietà scientificamente riconosciute

• Favorisce la fluidità delle secrezioni bronchiali e il benessere di naso e gola.
• Promuove la funzionalità del sistema digerente.

Naturalma utilizza questo prezzioso ingrediente nei suoi prodotti

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Usi e propietà tradizionali non ufficilmente riconosciuti

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La liquirizia è utilizzata in erboristeria e nella medicina cinese, in cucina per la preparazione di dolci, caramelle e tisane ed infine è utilizzata come additivo per le sigarette insieme al cacao. La tradizione popolare attribuisce alla radice di liquirizia diverse proprietà farmacologiche: digestiva, antinfiammatoria, depurativa, diuretica e protettiva della mucosa. Le foglie dalle proprietà cicatrizzanti, antibatteriche e antinfiammatorie vanno usate fresche. Antiulcera, emolliente, rinfrescante, espettorante, corticostimolante ed antiflogistica. In commercio i fusti possono essere trovati in bastoncini da masticare, tagliuzzati per decotti e tisane, in confetti preparati con estratto di liquirizia pura, ridotta in polvere e in succo (estratto nero) come dolcificante e correttivo del sapore nell'industria farmaceutica. L'estratto di liquirizia è diffuso soprattutto in Calabria. Ippocrate la consigliava contro la tosse.

Il principio attivo più importante della liquirizia è la glicirrizina che le conferisce un'azione antinfiammatoria e antivirale. Inoltre è più dolce del saccarosio. La moderna ricerca cerca di trarne vantaggio per nuove prospettive terapeutiche: terapia dell'ulcera, malattie croniche del fegato, e prevenzione di gravi malattie autoimmuni.

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